E’ una mania recentemente invalsa, quella di dare a opere narrative dei titoli che, più o meno esplicitamente, evocano forme manualistiche trattatistiche o comunque immaginari di tipo scientifico: lasciando stare il troppo celebre La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, possiamo citare Tentativi di botanica degli affetti di Beatrice Masini, Manuale di sopravvivenza per ragazze in crisi (economica) di Sara Lorenzini (Neve Morante), Manuale per ragazze di successo, di Paolo Cognetti, Il libro di tutte le cose di Guus Kuijer; fino al caso estremo di Mio salmone domestico. Manuale per la costruzione di un mondo, completo di tavole per esercitazioni a casa di Emanuela Carbé (opera, sia detto tra parentesi, piacevolissima: ma poiché è reperibile sul mercato, non mi ci soffermerò), oltre il quale resterebbe da immaginare solo una trilogia composta da Elementi, Fondamenti (o Principi) e Complementi di una qualunque cosa. Se una qualche originalità ha il titolo del romanzo di Sigismondo Freddi Teoria e pratica dell’impotenza maschile, essa sta nell’idea che di un qualche cosa che solitamente accade, ed è universalmente considerato nefasto, si possano dare una “teoria” e una “pratica”.
Continua a leggere ““Teoria e pratica dell’impotenza maschile”, di Sigismondo Freddi”